Crescita Selvaggia – Keyi Sheng

Oggi esce in libreria per Fazi Editore il libro di Key Sheng, Crescita Selvaggia.

Crescita Selvaggia

La storia inizia in Cina, durante l’improvvisa crescita urbana che interessò il Paese all’inizio del XX secolo con una normale famiglia di quegli anni. Due genitori oberati di lavoro, un vecchio patriarca e quattro fratelli. Il libro si articola principalmente in tre parti che seguono i risvolti causati dall’intensa urbanizzazione e dal progressivo spostamento delle persone in città.

le sezioni narrative

La prima parte ci porta senza troppi fronzoli a conoscere la realtà sociale e culturale delle famiglie cinesi del tempo, presentandoci l’anziano capofamiglia Li Xinhai. Seppur sempre cortese è immediatamente descritto come un tiranno dedito al gioco, pronto alla dissipazione del patrimonio famigliare e alla violenza. In poche crude righe viene infatti raccontato di come abbia violentato la prima moglie di suo figlio e di come questa si sia suicidata. L’autrice riesce magistralmente a esporre il grande conflitto tra padre e figlio, dai rapporti deteriorati ma con quel sottile rispetto voluto dalla tradizioni anche verso chi compie atti aberranti perché più anziano e di famiglia. Lo sguardo affilato di Xiaohan, la figlia più giovane e futura giornalista, ci racconta inoltre di un altro topos tipico della narrativa cinese, oltre alla dilapidazione del patrimonio e il rispetto filiale: l’infanticidio femminile. Il padre di  Xiaohan, già in rotta col proprio violento genitore, sfoga la sua frustrazione su animali e famiglia, arrivando, alla nascita della prima figlia, a tentare di affogarla. Come possiamo immaginare in pochissimo Crescita Selvaggia lancia il lettore in una spirale d’odio e violenza che ovviamente colpirà anche gli altri membri della famiglia.

La città

La seconda parte del libro si concentra sul trasferimento della famiglia in città e le difficoltà che ne conseguono. La famiglia di Xiaohan sembra vivere un momento di prosperità con l’apertura di varie attività e la prospettiva che una città può offrire rispetto alla campagna. Molte delle loro speranze saranno destinate ad infrangersi, ma probabilmente le parti più vive e leggere di questa seconda metà sono quelle relative a Xiaohan, che ha iniziato l’università in Beijing. La città per Xiaohan rappresenta il momento di crescita personale, di libertà sessuale. Le sue vicende sono arricchite dai racconti di suoi fidanzati, dei suoi desideri, da come è stata introdotta al buon cibo, al divertimento e all’amore.

La terza parte è una picchiata verso il basso, dove tutto quello che può andare nel peggiore dei modi accade, tra personaggi morti, imprigionati o colpiti dalla peggior sorte possibile in ambito medico o lavorativo. Si tratta della parte più potente e drammatica del racconto, dove l’autrice sembra quasi voler sottolineare che gli sforzi sono inutili, che per quanto si lotti, non si può vincere.

Autrice

Keyu Sheng vive a Pechino e parte del suo lavoro si concentra sui disagi sociali della classe cinese più povera, in particolare delle donne, descrivendo la realtà cinese con un linguaggio lucido e talvolta violento. Si è occupata della sessualità femminile, rompendo molti tabù della cultura cinese.

Come notato dallo svolgersi del libro, Crescita selvaggia non è una storia per i deboli di cuore e sicuramente non per le persone facilmente impressionabili. Ma descrive argutamente una realtà a noi occidentali decisamente lontana, denunciando i problemi di una società dominata dal Partito Comunista Cinese e da una mentalità profondamente radicata sui rapporti umani difficile da superare. Se vi state avvicinando alla narrativa cinese e cercate un libro senza veli, questo fa sicuramente al caso vostro!